Ah, gli stolti! Che esseri spregevoli.

Quelli che ridono? Non semplicemente. Quelli sulla cui bocca  il riso abbonda.

Tutti lo abbiamo sentito almeno una volta. Anzi, probabilmente ognuno di noi ha nella sua storia qualche castigatore di costumi che lo ha redarguito per aver riso. Genitori, maestri, professori e preti in prima linea; ma anche l’adulto di turno in vena di citazioni dotte nell’alto ufficio di educatore.

Diamine! Che forza la parola “stolto”. Non scherza. Equivale a insensato, privo di intelligenza. Persona senza senno. Uno stupido, insomma.

Detto noto e ripetuto da più generazioni, eppure senza una paternità certa. Almeno dalle mie ricerche, la sentenza “Il riso abbonda sulla bocca degli stolti” risulta di provenienza anonima. Sarebbe stato interessante conoscere l’origine di tanta sapienza. Ma non abbiamo trovato il nome del genio.

A ben guardare, per essere nella posizione morale che autorizzi a dare dello stupido a qualcuno bisogna saperla davvero lunga sulla vita. Saper giudicare, senz’appello, insensati e senza cervello gli uomini e le donne che si lasciano andare a risate senza misura pone nell’élite delle personalità illustri. Siamo qui in quell’aristocrazia dello spirito riservata ad esseri eccelsi: quelli che aborriscono il riso o che ne fanno un uso moderato e controllato. 

Onestà esige tuttavia di essere precisi: la questione della stoltezza riguarda non il riso in sé, ma la sua abbondanza. Come a dire: ridere con moderazione va bene o quanto meno è tollerabile, ma risate lunghe designano mancanza di intelligenza. Trattenersi nel ridere! Difficile però dire, cronometro alla mano, quando il riso sia abbondante. Oltre i pochi secondi? Forse. Certo non si parli di minuti.

Eppure è ormai dimostrato da più ricerche che ridere 15-20 minuti al giorno arreca notevoli benefici, fisici e psicologici. Il valore terapeutico del riso è riconosciuto da tempo e che faccia buon sangue è verità popolare. Oggi disponiamo poi di studi che danno fondamento all’intuizione che ridere abbia anche un valore preventivo. Ma il sospetto della stupidità resta.

Tutti a questo mondo possono sentenziare su quel che è bene e quel che non lo è. Su quel che è giusto e quel che è sbagliato. Secondo loro, naturalmente, anche se non manca una qualche arroganza e presunzione da maestri di saggezza. Giudicare è sport diffuso. Etichettare comportamenti pure.

Non perdiamo la nostra serenità e lasciamo dire.

Noi sappiamo che ridere fa bene. E pratichiamo lo yoga della risata nello spirito della giocosità infantile. Lo proponiamo senza miracolismi, come esperienza di libertà. Portiamo il corpo a ridere e vediamo che la mente si abbandona felice al piacere di belle emozioni.

Al contempo, sfidiamo il giudizio altrui. Stolti agli occhi di chi si crede sapiente.

Stolti per chi pensa di sapere tutto.

Innamorati della vita.