Sì, davvero una buona indicazione. Un ottimo suggerimento per vivere il nostro presente con soddisfazione. D’altro canto, se quel Lorenzo fiorentino lo chiamavano “Il Magnifico” una qualche ragione probabilmente c’è.

Questa è la soluzione al fatto che di doman non v’è certezza.
E noi appunto del domani spesso abbiamo paura. E quando non è paura, si tratta di forte preoccupazione. Di questi tempi, poi, ancor peggio di altre circostanze. Timori per la salute, per il lavoro, per l’andamento del mondo e per gli scenari inquietanti  di minacce di vario tipo.

Perché ci sentiamo a disagio a guardare avanti? Appunto perché noi amiamo le certezze e niente è incerto quanto il futuro. Noi inseguiamo la sicurezza ed essa non trova alcuna garanzia nel domani.
Ci sentiamo bene quando abbiamo tutto sotto controllo. Quando i conti tornano, quando sappiamo cosa ci attende, quando conosciamo come andrà a finire.

Va detto che le esperienze passate, quelle negative in particolare, ci condizionano molto e il nostro sguardo sul futuro è frequentemente una proiezione del già vissuto.
Nella mia analisi sono questi i fantasmi che vedo: se ragiono so che sono le dita senza consistenza di paure insensate che ci portiamo dietro, tuttavia esse non smettono di inquietarci il sonno. Forse tu vedi altre ragioni oltre queste e altre di sicuro se ne possono trovare.

Ma non soffermiamoci oltre. Non è la paura del domani che ci deve interessare, bensì come possiamo fare ad allontanarla dalla nostra vita. Sì, ho detto allontanare e non vincere o distruggere. Non sono un guru con le soluzioni miracolose che salvano il mondo schioccando semplicemente le dita. A differenza di altri, sono consapevole di essere un nano sulle spalle dei giganti. Ed è ai giganti che attingo quando ho bisogno di un solido sostegno.

Cosa fare allora per allontanare la paura del domani? Come possiamo liberarci da questo fardello che ci pesa e ci affanna? In assoluto, non so. La verità non la conosco, ma ti posso dire quelle che a me paiono tre buone strategie. Quanto meno aiutano me e spero possano essere di qualche utilità anche ad altri.

[box type=”info”] Prima strategia. Ricordo a me stesso che la paura… non esiste. Sì, proprio così. A volte difficile da credere, ma uno dei miei giganti la pensa proprio così. Scriveva Goethe: “Un giorno la paura bussò alla porta. Il coraggio andò ad aprire. Non c’era nessuno”. E allora, al mattino, mi dico che ogni volta che sentirò le nocche dell’inquietudine battere alla porta del mio cuore, incaricherò il mio coraggio di risolvere rapidamente la questione. Non ci riesco sempre, ma è un’abitudine che mi piace acquisire. Ogni volta di più.[/box]

[box type=”info”] Seconda strategia. Scelgo di aver cura dei miei pensieri. Da quando ho capito che con essi decido il mio destino, sto attento a quel che penso. Un verità che viene da un altro grande, Siddharta Gautama, il Buddha: “Noi siamo oggi quello che abbiamo pensato ieri e saremo domani ciò che pensiamo oggi”. Messaggio chiaro. Perciò allontaniamo ogni paura del domani avendo cura dell’oggi. Con pensieri ispirati dalle tante cose belle di cui già godiamo.[/box]

[box type=”info”] Terza strategia. Per affrontare il domani, ogni domani, senza timori e preoccupazioni dobbiamo sentirci padroni del mondo! E possiamo esserlo, davvero. Ognuno lo può essere. Chiunque abbia il coraggio di ridere! Sì, parola del grande poeta Giacomo Leopardi: “Chiunque ha il coraggio di ridere è padrone del mondo”. Alla faccia del pessimismo! [/box]

Essere padroni del mondo non è una questione né economica né politica. Si tratta semplicemente di un atteggiamento mentale. Di uno stato psicologico.  Di una qualità dell’anima. La si acquisisce con il coraggio. Il coraggio di ridere.

Sono fortunato oltre misura a conoscere lo Yoga della risata che mi ha portato a ritrovare il potere della risata. Ormai so e insegno che ridere è una scelta. Coraggiosa, forse, ma di sicuro un grande antidoto alla paura.

Dicevamo, dunque… chi vuol essere lieto sia. Sì, lo sia proprio.

Perché rimandare a domani la risata che puoi fare oggi?

 

Altre risorse puoi trovarle negli articoli già pubblicati:

 

La scelta di ridere spesso e di gusto

Lo Yoga della risata per la formazione

Quel che ho scritto al Presidente della Repubblica

Ridere! Una scelta d’amore